Il Corano presenta una visione dell’uomo come creatura fisica, spirituale, naturalmente disposta ad adorare e illuminata. Il nostro corpo, il nostro spirito, la nostra predisposizione ad adorare Allah ﷻ e la nostra luce sono doni inviati direttamente da Allah ﷻ, al fine di raggiungere la perfezione umana. Quella perfezione sta nel coltivare quegli aspetti dello spirito che elevano le sue qualità, predisponendoci all’adorazione ed a raffinare la nostra conoscenza. Quando ciò si verifica, l’uomo si mostra nella sua bellezza e, in quanto tale, diviene oggetto dell’amore divino, poiché, come ha detto il nostro Profeta: «In verità, Allah è il Bello e ama la bellezza».
La sua socialità si basa, in parte, sulla posizione eretta dell’essere umano. Il suo cuore punta sempre verso l’esterno. Di conseguenza, quando abbraccia un altro essere umano, i cuori di due si uniscono, stabilendo tra loro una connessione metafisica. Per questo motivo, il Profeta ﷺ ha avvertito i credenti: “Lā tadābarū (non voltate le spalle l’uno all’altro).” Quando i credenti voltano le spalle l’uno all’altro, anche i loro cuori si voltano, rompendo la connessione metafisica, una connessione stabilita da Allah ﷻ e facilitata, per l’appunto, dalla loro posizione eretta.
Creazione fisica
Allah ﷻ dice di aver creato l’essere umano con “le sue due mani”. Null’altro nella creazione possiede una tale caratteristica. Rivolgendosi al capostipite di Satana e ai suoi mentitori, Allah ﷻ dice: “O Iblīs! Che cosa ti impedisce di prostrarti davanti a colui che ho creato con le mie due mani? Ti gonfi d’orgoglio? Ti ritieni forse uno dei più elevati?” (38:75). L’“uno”, a cui ci si riferisce qui, è Adamo, la pace sia su di lui, il padre dell’umanità. Quanto al significato di “creato con le mie due mani“, questo è un esempio della grande cura riservata alla Sua creazione [di Adamo]. Un aspetto particolare di questo atto di creazione è la cura scrupolosa nel plasmare il primo uomo, utilizzando “le due mani”. Ne consegue che la creazione sia avvenuta senza l’intermediazione di un padre o di una madre. Costituisce una piccola grande creazione all’interno della quale è contenuta l’intera creazione nella sua ampiezza. L’uomo è naturalmente disposto a ricevere una marea di favori che non graziano altro che a sé stesso. L’efficacia mostrata in questo atto di creazione è più diretta rispetto a quella basata su mezzi ordinari come la gravidanza e il parto. Ciò indica che l’essere umano ha iniziato il suo cammino come creatura fisica con l’atto creativo diretto e assoluto di Allah ﷻ. Senza questa distinzione, ci sarebbero molte più cose che l’uomo condividerebbe con le altre creature.
Ad esempio: “Dall’acqua Allah ha creato tutti gli animali. Alcuni di loro strisciano sul ventre, altri camminano su due piedi e altri su quattro” (24,45). L’uomo cammina su due gambe come gli uccelli, anche se il suo busto eretto e l’andatura eretta lo rendono unico. Mentre gli uccelli camminano in posizione eretta, i loro torsi sono paralleli al suolo o rivolti verso il basso con angolazioni variabili.
Spirito
La rettitudine dell’uomo fa dell’essere umano anche un degno recettore della rūĥ (spirito), una creazione speciale e unica di Allah ﷻ, che anima non solo il corpo fisico dell’uomo, ma anche i suoi sensi e l’intelletto. La sua statura fisica e il suo spirito sono due elementi essenziali che definiscono la sua umanità. Nel Corano, “E dopo averlo ben formato e aver soffiato in lui del Mio spirito” (38:72), L’uomo, mentre per la sua condizione potrebbe esaltarsi per la sua particolarità, per altri aspetti della sua creazione fisica, dovrebbe essere anche indotto a umiliarsi. Per esempio, nel Corano, Allah ﷻ ci ricorda: “Non vede l’uomo che lo abbiamo creato da una goccia di sperma? Ed eccolo in spudorata polemica. Ci propone un luogo comune e, dimentico della sua creazione, dice: <<chi ridarà la vita ad ossa polverizzate?”. (36,77-78). Il nostro inizio, in un certo senso, ha origine dallo stesso canale in cui l’urina fuoriesce dal nostro corpo. Come potrebbe una creatura del genere comportarsi in modo arrogante? Il soffio dello spirito nell’umano ne fa una creazione particolare Il Corano ci rammenta che lo spirito è una distinta creazione con caratteri non fisici che viene inspirata nel corpo fisico (vedere nel Corano 32:9, 15:29, 38:72, 21:91). Lo spirito e il corpo fisico dell’uomo, questo significa, erano due entità distinte quando furono riuniti. Il Corano non indica che perdano la loro natura individuale, quando si uniscano. La grande attenzione e i dettagli prestati alla creazione dell’uomo rappresentano un altro attributo unico della creazione fisica dell’essere umano. Leggiamo, ad esempio,
“In verità, abbiamo creato l’uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia di sperma (posta) in un sicuro ricettacolo, poi di questa goccia facemmo un’aderenza e dell’aderenza un embrione; dall’embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne. E quindi ne facemmo un’altra creatura. Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori!”. (23:12-14) Altri riferimenti si trovano in 22:5, 35:11 e 40:67. Questa descrizione della creazione è ricca di dettagli come per nessun’altra creatura nel Corano. Una delle ragioni di questa dettagliata descrizione potrebbe essere spiegata con la capacità di riflettere sui processi miracolosi culminati con il suo ingresso nel mondo. Ne consegue che siamo le uniche creature che possono riconoscere di avere un Creatore meraviglioso, da giustamente ringraziare per l’incredibile dono della vita. Il Corano ci invita di fare proprio questo in 16:78, 23:78 e 33:9.
Come accennato in precedenza, il carattere distintivo dell’uomo risiede nella sua capacità di assumere una posizione eretta in modo permanente. Allah ﷻ dice: “Rifiuti di credere in Colui che ti ha creato dalla polvere, poi dallo sperma, e di ha dato forma d’uomo?” (18:37; anche 82:7, 32:9, 38:72). Una realtà non fisica, cioè la socialità, accompagna questa distinzione fisica.
Leggiamo nel Corano: “Ricordate la grazia che Allah vi ha concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli” (3:103). Molti ahadith indicano chiaramente che lo spirito gode di un’esistenza distinta dal corpo, sia prima che dopo la vita fisica. Ad esempio, “Gli spiriti sono plurimi. Coloro che si conoscevano [precorporalmente] trovano familiarità, e coloro che si ignoravano trovano disarmonia”. Molti studiosi usano questa narrazione come prova che gli spiriti siano stati creati prima del corpo. Dopo che lo spirito è entrato nel corpo, coloro che si conoscevano nel regno precorporeo sperimentano familiarità incontrandosi in questo mondo, mentre coloro che in quel regno non si conoscevano, avvertono un estraniamento quando si incontrano nel mondo. Quanto al destino dell’anima dopo la morte, ci viene detto, tra l’altro, che gli spiriti dei martiri sopravvivono nei corpi degli uccelli verdi del Paradiso. Queste e simili narrazioni chiariscono che lo spirito ha un’esistenza distinta dal corpo.
Una volta che all’uomo è stato insufflato lo spirito, può intraprendere il suo scopo primario: cioè, adorare e conoscere il suo Signore. Leggiamo nel Corano: “Io non ho creato i jinn e l’umanità se non perché Mi adorassero” (51:56). Molti esegeti musulmani ritengono che questo versetto possa essere interpretato nel senso “che Mi conoscano”. Questi due significati sono coerenti con la natura dell’uomo, poiché il culto implica azioni corporee associate alla fisicità dell’umano, mentre la vera conoscenza di Allah ﷻ richiede un processo metafisico.