Le mutilazioni genitali femminili (GMF) hanno conseguenze gravissime sulla salute fisica e psichica delle bambine e delle ragazze che le subiscono. La Giornata mondiale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, che ricorre il 6 febbraio, è stata istituita dalle Nazioni Unite proprio per diffondere una sempre maggiore consapevolezza su questa pratica lesiva dei diritti umani, che coinvolge milioni di bambine, ragazze e donne, in tutto il mondo.
«Sebbene sia concentrato soprattutto in 30 paesi in Africa e Medio Oriente – si legge nel sito delle Nazioni Unite -, il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili è un problema universale, diffuso anche in alcuni paesi in Asia e America Latina. Le mutilazioni genitali femminili continuano a essere presenti fra le popolazioni immigrate che vivono in Europa occidentale, America del Nord, Australia e Nuova Zelanda.
Negli ultimi 25 anni, la diffusione delle GMF è diminuita a livello globale. Al giorno d’oggi, le probabilità che una ragazza subisca GMF sono diminuite di un terzo rispetto a 30 anni fa. Nonostante questi dati rappresentino un risultato positivo, le attuali crisi umanitarie come epidemie, cambiamenti climatici e conflitti armati potrebbero causare un rallentamento verso il raggiungimento della parità di genere e l’eliminazione delle GMF entro il 2030».
Questa pratica rappresenta un atto contro la Misericordia di Allah ﷻ!
Redazione